Darwin bricoleur

Uno dei portati maggiori della teoria evoluzionistica moderna è che la vita, come la conoscenza, non si sviluppi seguendo un progetto lineare, modellato su una forma arborescente (radici teoriche, fusto progettuale, chioma costruttiva…). Il biologo francese François Jacob, Nobel nel 1965, nel celebre libro Evoluzione e bricolage riprendendo la distinzione tra progetto e bricolage di Lévi-Strauss scrive: «L’evoluzione si comporta come un bricoleur che nel corso di milioni e milioni di anni rimaneggiasse lentamente la sua opera, ritoccandola continuamente, tagliando da una parte, allungando da un’altra, cogliendo tutte le occasioni per modificare le vecchie strutture in vista di nuove funzioni»1.

Darwin stesso, nel formulare la sua teoria dell’evoluzione ha cercato di superare il tradizionale modello arborescente (che ha origini ancestrali: l’albero della conoscenza da cui Eva ha colto la mela…) adottando schemi concettuali e anche grafici che rimandano al corallo, cioè un tipo di modello aperto e orizzontale. «Gli schizzi di Darwin – scrive Horst Bredekamp – rivestono un significato difficilmente sovrastimabile dal punto di vista della storia della scienza e della civiltà, perché leggono per la prima volta i tradizionali modelli dell’albero della vita e dell’albero della natura non come un progetto dato, ma come un processo che si sviluppa nel tempo. La rottura che questo procedimento introduce rispetto alla storia della creazione secondo l’Antico Testamento, è paragonabile alla destituzione copernicana della Terra come centro dell’universo»2.

L’adozione del modello corallino per la descrizione visiva della teoria dell’evoluzione implica l’adozione di un modello concettuale completamente diverso, che parla non di un progetto dato ma di un processo che si sviluppa nel tempo durante il quale si colgono tutte le occasioni per modificare le vecchie strutture in vista di nuove funzioni in cui la centralità cede il passo alla località, l’unità progettuale alla molteplicità, la fissità al dinamismo, la rigidità alla flessibilità.

In breve, un modello che si può descrivere come rizomatico.

[N]

1 François Jacob, Evoluzione e bricolage. Gli espedienti della selezione naturale. Traduzione di Daniela Garavini. Einaudi, Torino, 1978. p.18

2 Horst Bredekamp, I coralli di Darwin. I primi modelli evolutivi e la tradizione della storia naturale. Traduzione di Adamira Moschettini. Bollati Boringhieri, Torino, 2006. p.31

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